RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Poliziotti e droga, inchiesta chiusa entro dieci giorni

Genova, 19 febbraio 2009

Poliziotti e droga, inchiesta chiusa entro dieci giorni
Lungo colloquio del capo degli "affari interni" delia polizia inviato da Roma e il procuratore Lalla

Il capo in persona degli "affari intemi" della polizia è arrivato a Genova di prima mattina, con il suo vice, e alle 11 era già a colloquio con il procuratore capo Francesco Lalla, di fronte al questore Salvatore Presenti. Parola d'ordine «collaborazione». Effetti immediati: nessuno. Gli ispettori del ministero dell'Intemo hanno ottenuto per ora un fermo no alIa richiesta di acquisire l'elenco dei poliziotti coinvolti nello scandalo, perché scoperti a fare uso di cocaina. «I loro nomi sono ancora segreti - hanno spiegato Lalla e il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta Vittorio Ranieri Miniati ­ Tempo dieci giorni e l'indagine sarà chiusa e quella lista sarà consegnata per i procedimenti disciplinari».
A pochi metri dal palazzo di giustizia, quegli stessi agenti sfilavano davanti ai colleghi investigatori, protagonisti dell'indagine che ha condotto dieci giomi fa all'arresto di due poliziotti. Stefano Picasso e Morgan Mele (genovesi in servizio nelle questure di Asti e Lodi, ora agli arresti domiciliari). Gli interrogatori sono andati avanti per tutta la giomata. I testimoni ascoltati hanno ammesso e, per quanto possibile, si sono detti pronti a collaborare. Una svolta che potrebbe fornire all'inchiesta nuova linfa per ulteriori prossimi sviluppi.
E' ufficialmente cominciata l'ispezione voluta dal capo delia polizia Antonio Manganelli. L'obiettivo è quello di accertare se l'uso di cocaina sia nella guestura di Genova un fenomena diffuso e radicato e, di conseguenza, circoscriverlo. Gli agenti travolti dalla bufera, molti di origine genovese, sono tuttora in servizio in almeno cinque questure. Lo stesso procuratore Lalla si è definito «preoccupato per il numero degli agenti coinvolti». «E' interesse nostro e di tutti - ha detto - che siano presi i necessari provvedimenti».
Era stato lo stesso questore Presenti a indicare la strada: «E' necessario fare pulizia al più presto e punire chi ha sbagliato in modo severo». A sbagliare, oltre ai poliziotti arrestati o coinvolti nello scandalo dei festini alIa coca, secondo Ie segreterie provinciali di Silp Cgil- Siap, due delle principali organizzazioni di categoria, è stato anche lo stesso capo delia polizia genovese. Per questo, in conclusione di un documento durissimo diffuso ieri al termine dell'incontro con gli ispettori del ministero, i segretari sindacali hanno chiesto formalmente che il questore di Genova sia rimosso e sostituito: «L'ispezione riconosce, anche se tardivamente, la gravità delIa condizione organizzativa e gestionale della questura del capoluogo ligure. Si tratta di un momento fondamentale per il bene dell'immagine della polizia di Stato e per i poliziotti che ogni giomo fanno il loro dovere, misurandosi con la scarsezza di mezzi e strumenti a disposizione. Questa ispezione deve restituirci dignità».
L'ultimo caso che ha scosso la categoria e l'opinione pubblica arriva dopo una serie «preoccupante» di altri casi che hanno visto coinvolti poliziotti genovesi. I due arresti degli ispettori della Narcotici, scoperti a trafficare con parte dello stupefacente sequestrato agli spacciatori, e la cattura di un agente del reparto mobile, sorpreso a trasportare un quintale di hashish. E poi gli scandali delle bottiglie molotov (le prove di uno dei processi relativi al G8 scomparse prima e poi distrutte), le false testimonianze (di cui l'ex questore Francesco Colucci è stato accusato insieme all'ex capo della polizia Gianni De Gennaro) e le misteriose missioni in Guinea di un gruppo di agenti «a libro paga» di un misterioso imprenditore a processo a, Genova per bancarotta fraudolenta. «E' necessario che la verifica venga effettuata con l'obbiettivo di capire il motivo - concludono i sindacati - per cui certi ingiustificabili e deprecabili comportamenti abbiamo trovato il modo di svilupparsi in particolare a Genova».

GRAZIANO CETARA